mercoledì 18 gennaio 2012

Come sedare la fame, due consigli

Fame e sazietà sono due segnali che arrivano dal cervello e che si attivano per un meccanismo complesso nel quale sono coinvolti due ormoni: l’insulina e la leptina. La prima, prodotta dal pancreas, regola il metabolismo degli zuccheri. La seconda, prodotta dal tessuto adiposo, informa il cervello se abbiamo sufficienti riserve di grasso (e quindi di energia).

«Ebbene, la scienza ha dimostrato che i grassi saturi (quelli contenuti nei cibi di origine animale, eccezion fatta per il pesce) - e più specificamente l’acido palmitico - inducono insulinoresistenza e fanno diventare il cervello 'insensibile' al messaggio della leptina» spiega il dottor Agostino Grassi, specialista in scienza dell'alimentazione e segretario della fondazione Dieta Mediterranea Onlus.  In pratica, la nostra 'centralina' di regolazione dell'appetito non si accorge che abbiamo mangiato a sufficienza perché diventa 'sorda' al messaggio della leptina. Così continuiamo ad avere fame e le calorie salgono.

«Questo inganno dura fino a 72 ore dal consumo in abbondanza di alimenti che contengono acido palmitico» continua lo specialista. Quali sono questi cibi? «Carne, burro (e di conseguenza biscotti e dolci), latte (intero), formaggi e i prodotti in commercio che contengono olio di palma (leggete sempre le etichette!)».

Per dirla con altre parole: se il venerdì sera ceniamo con carne e/o formaggi e salumi e/o formaggi, senza usare moderazione, la sensazione di fame potrebbe durare addirittura fino a lunedì. Come evitare questa spiacevole situazione in cui “più mangio, più mangerei”?

«Con due metodi» dice Grassi «Il primo consiste nel preferire cene vegetariane, dove i secondi piatti sono a base di legumi (privi di acido palmitico) conditi con olio extravergine di oliva, ricco di acido oleico che previene la resistenza all'insulina. Il secondo consiste nell'usare carne e formaggi come condimenti piuttosto che come portate a tavola. Mi spiego meglio: se preparo una pasta alla bolognese e la consumo come piatto unico, ridurrò la carne ad una porzione piccola che si aggira più o meno attorno ai 50 grammi contro i 150 grammi di una bistecca. Lo stesso vale per i formaggi: pasta condita con un cucchiaio di ricotta o con un cucchiaio di parmigiano invece che una portata a base di latticini. E i salumi? Come modesto antipasto, seguiti da un primo, insalata e il gioco è fatto. Buon appetito!» (Grazia Pallagrosi)

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