venerdì 2 marzo 2012

L'INRAN svela le preferenze degli Italiani

L’Inran, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, ha reso pubblici i dati relativi ai consumi, le abitudini e gli stili di vita alimentari degli italiani, che fanno parte della “Indagine nazionale sui consumi alimentari in Italia”.

Si va così a completare la seconda e terza di questa monografia dedicata al tema che si completa di informazioni socio-demografiche relative a un campione di famiglie italiane, estratte casualmente e distribuite in tutto il Paese. I partecipanti hanno dovuto compilare un diario alimentare per 3 giorni consecutivi, nonché alcuni questionari.
Con questa fase dello studio è possibile ora trovare sul sito INRAN tutti i valori di consumo, ripartiti nel dettaglio in questo modo:
  • in grammi medi giornalieri (g/die) e in grammi medi giornalieri per chilogrammo di peso corporeo (g/kg pc/die,);
  • per campione totale e per soli consumatori;
  • per sesso e per  classe di età
  • in termini di 15 gruppi, 51 sottogruppi alimentari e di 266 alimenti.
Oltre ai questi dati, è possibile avere accesso a quelli relativi alle caratteristiche del campione oggetto di studio, ai luoghi di consumo (casa e fuori casa), alle occasioni di consumo e alla ripartizione energetica giornaliera dei pasti.

Vediamo ora un sunto dei dati più curiosi emersi dall’indagine.

Il pasto più importante e il luogo
E’ sempre il pranzo, il pasto più amato dagli italiani, che fornisce la maggior parte dell’energia giornaliera, circa il 43% circa, contro il 38% della cena,  l’11 % della colazione e l’8% degli spuntini. Inoltre, è ancora la casa il luogo abituale in cui si mangia.

Gli alimenti più consumati di alcuni gruppi alimentari (in media dal campione totale)
Acqua e bevande non alcoliche: a parte l’acqua (minerale 452 g/die e di rubinetto 196 g/die), è il caffè a fare la parte del leone (81 g/die), poi, a notevole distanza, il tè (27 g/die). Quindi, le  bevande a base di cola (19 g/die), i succhi di frutta alla pera, pesca, mela e albicocche (16 g/die), infine i succhi di frutta di altri tipi (11 g/die).

Bevande alcoliche: il preferito è il vino rosso (50 g/die) seguito dalla birra (25 g/die) e dal vino bianco (14g/die).

Carne, insaccati e sostituti della carne: resta ancora saldamente in vetta la carne di bovino (43 g/die), seguita a distanza dalla carne di pollame (21 g/die) e dalla carne di suino (19 g/die, esclusi gli affettati).

Pesce e frutti di mare: il merluzzo (8 g/die) è risultato il più consumato, al secondo posto il tonno in scatola a parità con i crostacei (4 g/die), mentre al terzo si regista un pareggio tra  calamaro e sogliola (3 g/die).

Derivati del latte: è la mozzarella di mucca a trionfare (23 g/die), seguita dagli yogurt alla frutta (10 g/die), da quello bianco (7 g/die) e dal parmigiano (7 g/die). Mozzarella di bufala e caciotte (e simili) rincorrono, ma con valori inferiori (rispettivamente 4 g/die e 3 g/die).

Cereali e prodotti da forno: il pane di frumento è sovrano incontrastato (94 g/die). Solo al secondo posto, a distanza, l’icona della cucina nazionale, la pasta di semola (50 g/die).

Frutta: è la mela il frutto per eccellenza sulle tavole degli italiani (59 g/die), seguito dall’arancia (30 g/die).

Verdura: escludendo i pomodori crudi e la conserva di pomodori (utilizzati anche come ingredienti di molte ricette standard) troviamo la lattuga (17 g/die) tallonata dalle zucchine (14 g/die) con subito dietro le carote (10g/die).

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